La calce viene usata sin dall’antichità per “legare” i sassi e costruire in tal modo costruzioni più solide e muri più snelli. Questo materiale è realizzato attraverso la cottura di pietre calcaree che, in passato, avveniva in appositi forni o fornaci alimentati giorno e notte per una durata di circa 6-8 giorni per un ciclo produttivo, raggiungendo circa i 1’000°C. Con questo processo le pietre calcaree perdono circa 1/3 del loro peso e per questo motivo questi forni venivano generalmente edificati presso la sorgente delle pietre utilizzate, in modo da ridurre i carichi da trasportare. Il prodotto di questa cottura è la calce viva che veniva poi trasformata in calce spenta attraverso l’apporto di acqua, per poi essere utilizzato come legante nell’edilizia, spesso con l’aggiunta di sabbia.
Spesso i forni erano scavati nei pendii per evitare la costruzione di muri di protezione e sfruttare l’effetto isolate del terreno per mantenere la temperatura di cottura durante tutto il processo. All’interno essi erano suddivisi in due zone: il focolare dove veniva allestito il fuoco, e raggiungibile tramite un’apertura nella parte frontale della struttura, e la parte superiore, dove venivano caricate
le pietre calcaree da cuocere in una struttura a volta, di modo da non soffocare le fiamme.
A Ghirone e a Campo Blenio vi sono ancora i resti di tre forni per la calce, ubicati in zona Buttino, Motra di Pinadaigra e Carcarida. La particolarità delle fornaci di Ghirone e Campo, è che queste presso la bocca erano munite di un piccolo tetto di semplice fattura, per offrire almeno un parziale riparo agli operatori dalle bizze del tempo. Queste tettoie non sono però purtroppo più visibili.
Se i forni in zona Buttino e Carcarida risultano ancora in discrete condizioni, la parte aerea di quello di Motra di Pinadaigra è purtroppo pressoché completamente crollato.
Queste strutture rappresentano però un’importante eredità storica e culturale a testimonianza di un’attività molto radicata nel territorio. Oggi la zona in cui si trovano è una meta prediletta per lo svago. La Parrocchia di Ghirone ha deciso di promuovere un progetto per il recupero conservativo a scopo didattico e culturale delle tre installazioni, in rispetto delle loro peculiarità costruttive, grazie anche alla
formazione di un percorso circolare che permetterà di visitare le strutture recuperate.
Gli obiettivi principali del progetto sono i seguenti:
– Conservare tre oggetti storico dall’indubbio valore paesaggistico;
– Creare un percorso ludico e didattico circolare per scuole, residenti e escursionisti (seconda parte del progetto, finanziata separatamente);
– Tramandare le conoscenze sulla gestione passata del nostro territorio.
Il progetto è promosso dal Consiglio parrocchiale di Ghirone.